gennaio 3, 2016 Le Interviste di Allinfo.it : Senhit
Una ragazza che ha voce da vendere, che cambia produttori come se fossero acqua fresca concedendosi, ogni volta la vicinanza artistisca di nomi che conoscono bene il significato della parola eccellenza.
Quando la ascolti per la prima volta non puoi non restare fermo ad ascoltarla. In passato non si è mai risparmiata un secondo e l’incontro con la Panini, ad un certo punto della sua carriera, l’ha resa fumetto. Un fumetto che l’ha raccontata offredo ai lettori nuove chiavi di lettura. Il modo migliore per raggiungere generazioni differenti e dichiararsi apertamente universali ma, soprattutto intergenerazionali, nel modo di raccontarsi visto che le è propria la capacità di passare attraverso generazioni differenti. E ancora: visto il talento speso nei progetti dei quali è ancora oggi convinta e di cui va fiera.
Lei è Senhit e le abbiamo chiesto di dedicarci un pò di tempo per fare una chiaccherata.
Senhit cos’è per te fondamentale?
Il talento ma soprattutto, la qualità che è fatta anche della voglia e dalla passione che metti in quello che fai. Sono convinta che se sei amante dell’effimero ciò che decidi di fare prima o poi scade.
Per quanto mi riguarda, quindi, cerco con testardagine di non fuggire la fatica anche a costo di sembrare un’illusa… soprattutto in questo campo …non posso fare diversamente perché sono convinta che, alla fine, tutto questo ripaghi gli sforzi fatti.
Come nel caso della PANINI?
Il mio rapporto con la Panini è ancora molto forte, nonostante siano passati tantissimi anni. Quando la Panini ha scelto me sapevo che poteva essere un grosso rischio perché è una grandissima azienda che produce figurine di calcio, non sto parlando quindi della Sony. Eppure se ci pensi mentre le case discografiche chiudono perché non hanno denaro o non hanno tempo per produrre artisti giovani perché concentrati sui nomi che durano nel tempo anche se sono senza valore, la Panini resta la Panini: un grande treno sul quale si ragiona sulla qualità e non sulla quantità.
Per quanto riguarda te?
Devo ammettere che sono stata anche abbastanza condizionabile sì, perché uscivo dal Musical dal teatro dove c’erano delle regole, dei ruoli ben diversi da quelli in essere nel mondo dello spettacolo. Dopo un po’ di anni finalmente, grazie alle varie collaborazioni, e la conoscenza di tanti produttori e musicisti tra cui anche Corrado Rustici, Maurizio Fabrizio e Guido Morra, Massimo Ranieri, Gaetano Curreri, non solo mi sono sentita privilegiata e lusingata ma sono arrivata fino a questo punto. Ora nel 2016, sono fiera di annunciare questo grande progetto che mi sono cucita addosso. Certo c’è ancora tanto da lavorare, la mia voce cambia rapidamente e velocissimamente, tuttavia, continuo a combattere. Io che mi sento una guerriera dai grandi sorrisi.
Come dire? L’importante è sognare in grande e, quindi, non farsi mancare nulla?
Il momento è quello che è e si rischia spesso di venir schiacciati dagli eventi. Quello che stiamo vivendo è per la Cultura un momento storico in negativo per questo amo concentrarmi prevalentemente sulla mia musica. A livello lavorativo e non solo sono cresciuta con un’educazione diversa, ben consapevole che il positivo porti a sé il positivo. Quindi anche se capisco bene che il mio eccesso di entusiasmo, a volte, possa dare fastidio – a cominciare dai miei amici che mi chiedono di smetterla di dire che il mondo è bello, che il mondo è rosa- io continuo a lottare. Secondo me ad un certo punto la svolta arriverà, anche a livello politico, oltre che a livello musicale.
Per quanto mi riguarda, nel mio piccolo, cerco ogni giorno di restare autentica e di essere generosa con la mia arte. La mia arte che è la musica, mi impone di dare il meglio quando vado a cantare nei locali anche se ci sono poche persone perché cantare per due o per settecento milioni di persone è per me la stessa cosa. L’esperienza in tv con Barbara D’Urso attraverso Domenica Live, è stata importante e mi ha permesso di aggiungere un nuovo bagaglio di consapevolezza che oggi porto con me e gestisco con grande responsabilità.
Ascoltandoti con attenzione la tua filosofia sembra essere quella del: “fare agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”?
Mi leggi nel pensiero. Il contagio è anche in positivo. Non bisogna avere paura anche di fare. Perché fare è già comunicare e quindi smuovere e andare nella direzione che si vorrebbe.
Rigurardo al tuo nuovo progetto se dovessi regalarmi delle immagini per raccontarlo?
Da una parte tirereri fuori le fotografie dei produttori che hanno dato luce alla mia voce ma se dovessi trovare qualcosa di più iconografico, qualcosa di più appetibile non ti posso nascondere che a me vengono in mente mille colori. Capisco che sembra una cosa molto infantile però mi auguro presto tu possa riuscire a vedere un mio concerto, anche perché adesso il tour lo abbiamo congelato per le vacanze natalizie e a parte la data del 2 gennaio a Varese, andremo avanti più o meno fino a primavera.
Nei live vivo appieno la mia solarità e credo di riuscire a trasmetterla durante i concerti che ho costruito in maniera molto essenziale, pulita e nei quali il repertorio spazia all’interno di un genere misto che va dal pop al rock all’electro pop. Senza lasciare da parte due brani dance arrangiati in maniera elegante. Merito anche dei musicisti.
Inutile dirti che anche se alcuni brani che eseguo esigono silenzio e nei locali è davvero difficile ottenerlo, mentre canto i miei brani il silenzio puntualmente arriva. E tutta la serata in cui suono diventa un viaggio.
Ci sono mete preferite in questo tuo viaggio?
Mia madre mi chiama “culo senza pace”. Sono curiosa, sono una spugna, fino al punto di sembrare un’aliena. Mi alzo la domenica mattina nella mia meravigliosa Bologna che amo, e che non cambierei con nessun altra città in Italia, e magari mi viene voglia di vedere Van Gogh prendo l’aereo e vado … vedo … e poi me ne ritorno a casa. Io mi sento davvero privilegiata e sono davvero tanto fortunata. Tutto ciò che faccio lo posso fare anche attraverso la mia musica perché ovviamente visito posti che altrimenti non potrei mai vedere e questo anche grazie ai concerti. Ogni luogo è per me la mia casa.
In genere questo è il momento dell’intervista in cui i lettori necessitano di una battuta di mezzo per spronarsi nella lettura dell’intervista fino alla fine. Provando a far sorridere anche i lettori, sembra che ultimamente la tua meta preferita sia diventata Marracash?
(ride) Sì, ebbene sì, anche da quelle parti, ma poi ce ne saranno anche altri di luoghi nei quali andrò. Per adesso non posso ancora dirti molto perché è tutto ancora top secret… Però posso anticiparti che la collaborazione con Marracash è nata per caso. Abbiamo degli amici e dei lavori in comune e quindi volevamo dare ancora più colore al brano … che già di per sé funziona tantissimo. Marracash sicuramente aiuta perché il pezzo nasce pop dance e Lui ci mette la parlata da truzzo milanese, super rap che funziona nelle radio. Tra l’altro stiamo facendo questa promozione radio anche attraverso queste interviste e questa storia andrà avanti più o meno fino a fine gennaio. Quindi sono molto molto contenta. Fabio è un gran tamarro… però è una persona… è grande professionista e poi è stato molto divertente fare questa incisione insieme. A breve uscirà un video con lui dove non comparirò se non nell’ultima parte. Ti posso accennare che Marracash farà una sua piccola incursione nel video con modalità che non ti posso spiegare sennò rischio di svelarti un segreto.
[tube]https://www.youtube.com/watch?v=ev2FClCSFAw[/tube]
https://www.youtube.com/watch?v=ev2FClCSFAw
Tornando seri: se la tua casa fosse uno stile musicale? Sarebbe il jazz, il blues o il soul?
(sorride) La mia casa, musicalmente parlando, credo di non averla ancora messa su.
Sinceramente non riesco nemmeno a collocarmi perché mi sento eclettica, sia musicalmente che caratterialmente parlando. Però ora che mi ci fai pensare, se proprio dovessi scegliere un luogo musicale nel quale stare per un po’, ti direi che sento molto vicino l’electro pop rock perché è il genere che mi veste al meglio.
Guardando a tutto quello che fai che importanza dai alla comunicazione e che ruolo hanno nella tua vita i social?
Premesso che sono molto pigra socialmente parlando, tanto da essere punzecchiata dal team che mi sprona ad essere un pochino più partecipe con i miei “seguaci”, mi rendo conto che la comunicazione è molto importante. Il pubblico ha “fame” di altro oltre che della musica e posso comprenderlo perché la gente è curiosa quanto lo sono io.
Come si dice “non hai la morandite” ?
Decisamente no.
E…
A parte gli auguri di buone feste, mi viene da dire godetevi la vita, ed aggiungo: “Ricordatevi che il positivo porta il positivo… sempre sempre sempre… e che se ci credi le cose avvengono davvero, ma devi crederci sul serio…”
p.s. Quando andate ad un concerto parcheggiate il corpo ed accendete l’anima…
di Giovanni Pirri
Tag:allinfo, giovanni pirri, intervista, Marracash, SENHIT
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