giugno 26, 2016 @CorradoRustici e il suo nuovissimo album "Aham" a metà strada tra l'eterico e l'astrale
@Corradorustici #AHAM #ricerca #riflessione #sperimentazione
Un album fecondo. Ci piace leggerlo così. A metà strada tra il tramonto e l’alba, momento infinito, in cui tutto l’Universo che lo vive esplode in un fragoroso giorno. Non importa se di sole o di pioggia perché, se è vero che sopra le nuvole c’è sempre il sole è altrettanto certo che, dentro di noi, c’è sempre un’anima felice che è nella natura dell’essere. Ciò nonostante le incertezze del nostro corpo fisico, tinto color carne a tal punto dall’essere costretto a volare fuori e/o a sconfinare dentro, attraverso l’esercizio creativo delle arti.
E’ così che, a metà strada tra l’eterico e l’astrale, “Aham” che in Sanscrito significa “Io Sono” mostra una forza animica che è ben capace di legare nove brani alla costante ricerca di esperienze chimico-neuronali d’ascolto. Sono fatte di viaggi tra fuori e dentro a seconda del grado di percezione dell’incoscio che gioca ora a riconoscersi, ora a costruire nuovi punti di riferimento.
Ben sapendo che il silenzio che gli sta prima è uguale a quello che segue l’ascolto e nell’arco di circa 40 minuti ce la deve mettere tutta per regalare un contributo esperienziale, oltre ogni modo, diverso. Perché, nel caso di Aham, l’ascolto precedente non è mai uguale a quello successivo.
Sarà che gli stati d’animo sono perennemente in viaggio tra le complesse e, a proprio modo, rivoluzionarie sfumature dell’esistenza.
Complici certi giochi armonici che riescono a dare una voce compositiva, oltre che autorale, importante ai legni delle sue chitarre elettriche. Chitarre che di musica ne hanno respirata tanta e continuano ancora oggi a produrre suoni che praticano le vie dello stupore, tra strade in prog-ressione, passaggi che sono tante piccole odissee (nello spazio fisico e non) e intonazioni di voci che si impongono col rispetto di chi non è solo musicista compositore ma, anche produttore di grandi dischi, molto spesso di grandi talenti. Grandi a tal punto da contagiare il panorama musicale internazionale.
Questa la tracklist di “Aham”: “As dark bleeds light”, “Ananda’s first steps”, “The duke and the hare”, “The guilty thread”, “Roots of progression”, “Alcove of stars” ft. Andrew Strong, “The last light spoken”, “Aham Suite – Part 1: The Enquiry” e “Aham Suite – Part 2: Aham”.
Ovvero 9 brani in cui Corrado Rustici racchiude il suo concetto di musica “Transmoderna”, integrando diversi stili musicali in un unico contenitore che include e trascende le proprie radici. Chiaramente Cosmopolite.
di Giovanni Pirri
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