settembre 5, 2019 Presto Eugenio D’Orio al Convegno sulla Criminologia Dinamica
Eugenio D’Orio biologo e genetista forense sarà, fra i relatori del Convegno sulla Criminologia Dinamica, il 17 settembre alla Cassazione di Roma.
Svolge l’attività di Perito e Consulente Tecnico in biologia forense. Dal 2016 è docente all’Università di Napoli “Federico II”, al corso di Perfezionamento in genetica forense, ed è attualmente Presidente dell’Associazione Unione dei Biologi Forensi Italiani (Unibiofor), è anche direttore scientifico del corso di alta formazione in biologia forense, promosso dall’Ordine Nazionale dei Biologi, volto a formare periti e consulenti tecnici giudiziari. Nel passato ha svolto importanti lavori di ricerca scientifica nel campo della biologia forense presso l’Università di Copenaghen. Qui, presso la Crime Unit in cui ha prestato servizio, ha sviluppato e pubblicato nuovi protocolli di uso delle luci forensi per potenziare la metodologia tecnica disponibile nell’ambito della ricerca delle tracce biologiche dai reperti e/o sulla vittima. E’ stato, nel 2017, anche Professore Aggiunto di Biologia Forense presso l’Università di Milano “UNISED”, dove era Direttore del Master in Biologia Forense. Dal 2016 è iscritto alla lista Periti della Procura della Repubblica di Torre Annunziata-sezione Penale. Ha all’attivo oltre 50 pubblicazioni, anche internazionali, su riviste scientifiche e di diritto aventi ad oggetto l’applicazione del DNA nel contesto forense. E’ co-autore del libro “Criminologia Dinamica: la via di Popper al DNA”. E’ stato relatore in molteplici convegni, accreditati da diversi Consigli Locali Forensi, in materia di applicazione del DNA nel contesto investigativo e processuale.
“Il convegno che il giorno 17 settembre avverrà in Cassazione – spiega Eugenio D’Orio – rappresenta l’apice di un movimento culturale e di sensibilizzazione iniziato nel 2016 assieme al giudice Gennaro Francione, in quale si batte da anni per l’avvento di un processo realmente equo tra le parti e strettamente fondato sulla scientificità dei metodi in tutti i suoi momenti.”
“Il mio contributo, a questo convegno, – continua Eugenio D’Orio – sarà quello di spiegare come l’uso dei mezzi scientifici può aiutare inquirenti e giudicanti nella ricerca della verità. Il DNA, infatti, è una fonte di prova piuttosto nota anche al comune cittadino grazie ai media; tuttavia, tale elemento scientifico necessità di essere ben contestualizzato. Infatti il DNA è il mezzo identificativo per eccellenza, ma nulla può dire su “come e quando” avvenne la deposizione. Queste informazioni sono assolutamente necessarie per i giudicanti per capire se il DNA ritrovato nel corso delle indagini sia effettivamente contestuale con il delitto per il quale si procede in giudizio. Queste informazioni, almeno in parte, sono fruibili ai giudici grazie e moderne metodologie ed approcci propri della materia di biologia forense”.
“In quest’ottica, il mio ruolo, quello del biologo forense, consisterà – conclude Eugenio D’Orio – nel rappresentare quanto e come la materia scientifica, la biologia forense, può essere assolutamente di ausilio per i magistrati e per la Giustizia.
Questo stretto dialogo tra le professioni, particolarmente tra quella dei magistrati, degli avvocati e dei biologi, risulta essere un vero successo. Infatti, così facendo si stanno ponendo le basi per instaurare una vigorosa sinergia multi-disciplinare il cui fine è quello di servire lo stato di diritto e garantire lo svolgimento dei processi ex art. 111 Cost., cioè secondo la parità reale delle parti processuali”.
Tag:American Crime, Cassazione, Eugenio D’Orio, Processo, scienza
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