febbraio 26, 2021 E’ uscito paraocchi di Blanco, il grido di una generazione in cerca di libertà
#paraocchi #recensione #Blanco
[23:27, 26/2/2021] Giovanni P: mi dici per favore in poche righe cosa rappresenta per te Blanco
[23:26, 26/2/2021] Lorenzo P.: Una via d’uscita dalla norma musicale che si sta venendo a creare
[23:26, 26/2/2021] Lorenzo P.: Uscire dalle regole
[23:27, 26/2/2021] Lorenzo P.: Tu che ne pensi?
[23:27, 26/2/2021] Giovanni P.:”Lui… quel suo modo di cantare così di pancia ma anche di gola, libera vibrazioni … quelle che hai dentro, incastrate tra una smorfia e un sorriso che ammicca chi lo ascolta… L’altro … sospeso nel giudizio, mentre cerca di decifrarlo…. se chi lo mette in play ha più di vent’anni.
In poche righe il sunto di un artista con la A maiuscola che apparentamente canta in mutande ma in realtà, mentre intona i suoi testi, veste più e più “panni”.
Sono i panni del poeta moderno.
Blanco, consapevole, oppure no, eccita / mette in conflitto, con le sue note, certe infinite vibrazioni interiori in cerca di fuga, riesce a porre l’accento sui temi esistenziali comuni nell’essere umano per tramutarli in messaggi.
Sono i temi di una generazione in fuga dal dolore che acceca e spesso s’abbraccia a “notti in bianco”, piene di led nella stanza, di bottiglie accantonate dopo una bevuta di troppo, di musica a palla solo per cantare. Perché quel dolore non sta mai zitto un attimo.
La sua musica parte da Calvaggese con il primo singolo “Belladonna (Adieu)”, pubblicato solo a maggio 2020. Dopo poco tempo arriva “Notti in bianco” e la firma con Universal. E’ il momento in cui una sensibilità autentica, trasparente si “sguaia” e si incastra fra contrasti che sanno di punk crudo, provocatorio da una parte e di romanticismo dall’altra.
Oggi c’è “PARAOCCHI” e Blanco si mostra sempre più focalizzato sul suo progetto ricco di istintività ma anche di desiderio immenso di esprimere i colori della sua creatività che sta facendo virare il mondo del trap verso la drill.
“PARAOCCHI” è accompagnato dal video che è già un punto fermo nella sua breve ma intensa carriera discografica accompagnata da video “turbolenti”. Quei video rappresentano la sintesi perfetta del suo viaggio nel mondo dei coetanei in cerca di una identità interiore.
di Giovanni Pirri
Tag:Blanco, Paraocchi, recensioni
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